Questa è la storia di Paola, un’altra mamma che ha scelto di far parte del mio ‘Progetto MIA – Mamme Imprenditrici Allattano’. Una mamma che ha scelto, però, solo in un secondo momento, di non ‘metterci la faccia’, preferendo che io utilizzassi un nome di fantasia e non pubblicassi le sue foto. Non ha voluto, purtroppo, esporsi e secondo me questa scelta è controproducente. Perché finché non avremo il coraggio di ‘metterci la faccia’ con coraggio, appunto, non riusciremo a cambiare quello che non va di questa società. Rispetto la riservatezza, ovviamente, ma mi chiedo perché allora contattarmi per poi, a lavoro fatto, tirarsi indietro. Chiedo alle prossime mamme che mi contatteranno di farlo solo se convinte di far parte del mio progetto, con la da sempre chiara intenzione di pubblicare, come già avvenuto, su questo sito e, spero in futuro, in un libro che possa servire proprio a cambiare ciò che non va e che limita la realizzazione delle donne nel mondo del lavoro perché mamme, ancor di più se allattano. Scelgo comunque di raccontare la sua storia con un nome che non è il suo e utilizzando foto che non la ritraggono perché la sua è una bellissima storia. Lei, come le altre mamme di cui vi ho raccontato e di cui vi racconterò, ha allattato, facendo i salti mortali per conciliare lavoro, maternità e allattamento. Commercialista e revisore legale dei conti, ha lavorato per anni in un importante studio di consulenza fiscale ma con la maternità la sua vita è cambiata.
Da commercialista a mamma imprenditrice nel campo immobiliare
Esattamente tre anni fa, con l’arrivo del suo primo figlio, momento in cui ha voluto dar voce alla sua voglia di cambiamento. E, visto che il già forte cambiamento che è la maternità stessa, non le bastava, ha coraggiosamente deciso di lasciare il lavoro da commercialista che faceva ormai da anni per ricominciare da capo, rinascere con il suo piccolo. A due mesi dalla nascita del figlio, Paola va a parlare con il suo allora capo.
“È stata una decisione difficilissima – ammette lei – ma per me in quel momento necessaria. Sono stati mesi durissimi perché allattavo il mio bimbo che, come è normale che sia, in quei primi mesi aveva continuo bisogno di me, del contatto e del latte materno, non avevo più il mio stipendio, pensavo che forse stavo buttando all’aria 25 anni di studi ma mi stavo reinventando da imprenditrice e questo mi dava coraggio. Mi sono rivolta a mio padre, imprenditore da sempre, per dare una mano inizialmente a lui. Ma poi ho costruito la mia strada. Sono una che si è sempre voluta mettere in gioco e non volevo finire a fare la dipendente di mio padre imprenditore, così ho dato vita ad una nuova realtà lavorativa parallela a quella di mio padre”.
PAOLA tra maternità e immobili
Il progetto di Paola inizia subito a prendere forma. Si occupa di ristrutturazioni e di gestione immobili per conto terzi quindi, nel campo, realizza un’idea nuova sul mercato. I proprietari di immobili a reddito le affidano la gestione a 360 gradi del proprio immobile.
“Io mi occupo di tutto: dalla ricerca di inquilini, alla manutenzione, alla partecipazione alle assemblee condominiali, alla consulenza contrattuale e fiscale…insomma, per me una bella sfida. Adesso che è arrivato anche il mio secondo figlio che ha appena sei mesi, sono nel pieno della mia nuova attività. Se è stato difficile con il mio primo figlio, con il secondo lo è stato e lo è il doppio. Allatto anche il nuovo arrivato e da quando lui aveva una settimana, tutti i giorni vado in ufficio con lui. Che ci sia il sole, la pioggia o la nebbia per me non fa differenza. Capita che per riuscire a lavorare un’ora al giorno magari impieghiamo due ore per prepararci. E quando arrivo in ufficio ormai è di rito fare prima la pappa e il cambio pannolino. Solo dopo accendiamo il computer”.
Il progetto lavorativo ideato e realizzato da questa mamma imprenditrice che allatta e ha allattato
“Ho voluto sviluppare un servizio in più, una cosa nuova perché, effettivamente, intorno alla gestione di immobili non esiste una cosa uguale. Chi ha un immobile non ha nessuno su cui scaricare le rotture di scatole e questo ha portato molti clienti a rivolgersi a me. Ho avuto subito un importante riscontro e questa per me è una grossa soddisfazione. Per esempio, chi vuole affittare mi consegna le chiavi, cerco il loro inquilino ideale e poi sono io stessa ad avere rapporti con l’inquilino, faccio da intermediario. Faccio consulenza anche sul tipo di contratto. Ho contatti anche con tanti artigiani che lavorano con noi da anni per lavori di design, tinteggiatura e molto altro”.
Il mondo del lavoro e il mondo delle mamme
Paola si sente una donna fortunata perché ha potuto scegliere di cambiare: scelta impegnativa, sicuramente non facile. Ha avuto l’opportunità di farlo grazie all’iniziale aiuto del padre ma soprattutto grazie alla sua determinazione.
“Ho conosciuto un mondo del lavoro, quello di cui facevo parte prima, non propriamente adatto ad una mamma. Finché lavori e non hai figli, la carriera è possibile. Ma appena diventi mamma è troppo caro il prezzo da pagare. Non riesci ad esserci mai per i tuoi figli. Figuriamoci se riesci anche ad allattare! Da lavoratrice indipendente posso, invece, gestire il mio tempo, anche se questo comporta lavorare anche a casa, di sera, di notte se serve”.
Prima di diventare mamma, Paola pensava molto al da farsi. Se avesse avuto figli, avrebbe dovuto rinunciare al successo? Alla carriera? Avrebbe dovuto lasciare i suoi figli a casa tutto il giorno senza la loro mamma? Magari con una babysitter che sarebbe costata quanto guadagnava? Tutte queste domande la terrorizzavano. Domande che molte mamme sono costrette, purtroppo, a porsi. Spesso senza una risposta. Si ha fiducia in se stessi e nella forza che viene fuori in ognuno di noi, soprattutto nei momenti più duri, ma si è spesso soli e una famiglia che fa figli, sa che dovrà affrontare un periodo difficile, di cambiamento profondo, di rivoluzione, senza troppi aiuti e senza tutto il sostegno che servirebbe.
La difficile conciliazione tra maternità, allattamento e lavoro
E non ha avuto nemmeno due gravidanze semplici. Ma lei si definisce “una tosta” e “che non molla”.
“Ho voluto allattare a tutti i costi, anche se di fatto non ho mai smesso di lavorare. Ho portato e porto mio figlio in ufficio, spesso utilizzando la fascia. Per fortuna mio padre mi ha potuto dare una mano. Ma l’aiuto maggiore me lo dà l’asilo. Anche mio marito è un libero professionista ed è molto impegnato ma ci ha sempre aiutati e sostenuti, è stato sempre presente per quanto possibile. Ho allattato il primo figlio fino a 11 mesi, cioè fino a quando lui ha scelto di porre fine quest’avventura”.
“Conciliare lavoro e maternità, allattamento, famiglia, è molto complicato. Credo che, come donne, allo stato attuale, abbiamo ottenuto un’emancipazione che di fatto tale non è perché sembra non esserci mai spazio per una reale emancipazione della donna. Appena diventa mamma cominciano a nascere anche tutti gli ostacoli del mondo. In questo contesto, fondamentale è la famiglia! Senza il sostegno dei propri cari non si potrebbe mai riuscire a conciliare lavoro, maternità e soprattutto allattamento, un aspetto così importante ma anche così impegnativo per una mamma e, di conseguenza, per tutta la famiglia”.
Donatella Briganti