Primo maggio, festa delle lavoratrici?
Quest’anno, in occasione della festa del lavoro appena finita, non ho potuto fare a meno di pensare:
– alle mamme che lavorano;
– alle donne in dolce attesa che alla fine della gravidanza devono realizzare che lavoratrici non lo sono più perché con un figlio “non riusciranno più a mantenere l’impegno lavorativo”. Ed è vero, spesso è così perché da sole non si riesce più ad essere presenti come prima in ufficio e il datore di lavoro, senza tutele a sua volta, si vede costretto a interrompere il rapporto di lavoro. Magari per farlo aspetta il compimento del primo anno della bimba o del bimbo che sia perché prima di allora, teoricamente, una mamma non può essere licenziata! Ma fatta la legge, come si sa, trovato l’inganno…
– ai papà che hanno, pensateci bene, solo pochissimi giorni “liberi” per la nascita di un figlio (vergognoso!);
– alle lavoratrici che diventano mamme che vogliono allattare al seno i propri figli (dovrebbe essere, a mio avviso, un diritto/dovere).
Allattare o tornare in ufficio?
Ecco, a tal proposito mi chiedo perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento, se mamma e figlio lo vogliono, ALMENO fino ai due anni del piccolo quando poi si deve tornare a lavorare dopo circa cinque mesi?
Si, ok…una mamma può:
✴ usare il tiralatte (grande rottura di scatole) e lasciare il latte materno al figlio il quale magari riesce a prenderlo da solo dal frigo, metterlo nel biberon e berlo da solo..tanto ha già cinque mesi!
✴ pagare una baby-sitter che magari alla fine del mese le è costata più di quanto ha guadagnato!!!
Ma la verità è che siamo lontani anni luce da quel sistema che dovrebbe dare garanzie, certezze e tutele a datori di lavoro, lavoratori e lavoratrici/mamme.
Difficoltà che diventano opportunità
Questo non limita il battito del cuore di una mamma per il proprio figlio e, anzi, una mamma a volte trasforma tutto ciò in un’opportunità per inventare una nuova realtà lavorativa.
Ma la forza delle donne non può diventare una scusa…”tanto se la cava…”.
I bimbi sono il nostro futuro, sono i noi del domani, sono il tesoro più prezioso che abbiamo.
Le mamme sono viste spesso come:
💠 quelle che approfittano dei congedi per starsene a casa;
💠 quelle che non assicurano la produttività che assicuravano prima di avere figli.
In realtà sono:
✔quelle che se stanno zitte lo fanno perché hanno ricevuto intimidazioni, perché sanno che tanto non cambia nulla o per amore della pace e della tranquillità della famiglia (ma zitte non si dovrebbe stare mai e denunciare le ingiustizie dovrebbe essere automatico, senza se e senza ma);
✔ quelle che fanno mille sacrifici, per amore e in silenzio;
✔quelle che devono reinventare la vita ogni giorno;
✔ quelle che riescono a lavorare mentre allattano, mentre cullano, mentre i figli non dormono e mentre dormono in fascia, facendo battere il loro cuore all’unisono con quello della loro piccola creatura.
Per questo il mondo del lavoro tutto dovrebbe essere grato ad ogni donna che coraggiosamente ed altruisticamente mette al mondo un figlio (non può essere egoismo visto che se fai un figlio l’ego non ricordi più nemmeno cosa sia!!) e dovrebbe tenersela stretta perché, tra l’altro, se sa fare la mamma…sa fare qualunque lavoro!!!
Donatella Briganti