È una domanda che in molti si fanno: bisogna essere scrittori per scrivere un libro?
Passano le mode, la tecnologia di oggi domani sarà già obsoleta, passano anche fidanzati e mariti. E i libri? Possono al massimo trasformarsi in ebook o in audiolibri, ma di fatto non passano mai.
Perché un libro è un mondo intero racchiuso in poche pagine
È una lezione, una storia, un ricordo, un racconto o può essere qualsiasi cosa l’autore voglia esso sia. E non ti propone tutto il pacchetto con testo, immagini, video, audio…niente. Apparentemente niente. Solo parole. I sensi sono così costretti a lavorare, a sbizzarrirsi. Il piatto non è già servito, sei tu a scegliere.
Cosa sono le parole, se non vita? Come faremmo senza parole? Ci avete mai pensato? Anche chi non ha voce, si serve, anche se in altro modo, di parole per comunicare. Un libro stimola e aumenta l’immaginazione. Ogni parola, ogni pagina, invitano a pensare, a creare automaticamente un’immagine nella mente. Creando di conseguenza un mondo.
A volte diverso da quello immaginato da chi ha scritto. Perché quello è il mondo di chi legge, di chi ascolta. Un po’ come una canzone, vissuta in un modo da chi l’ha scritta e in un altro da chi l’ha ascoltata. Anche se in quel testo ci sono le stesse parole, la stimolazione dei sensi è a dir poco creativa. Una canzone diventa anche di chi la ascolta e la fa propria. Così un libro può partorire idee nuove, fantasie, può ricordarci o ricollegarci a qualcosa che è solo nostro.
I libri, come la musica, non passeranno mai
Per questo oggi, come nel passato, anche se in formato diverso, con parole diverse, continuiamo a leggere libri.
Per imparare, per sognare, per evadere, per sapere.
I libri ti fanno crescere. Impossibile, purtroppo, leggerli tutti ma possiamo scegliere quello che ci interessa, quello che vogliamo, e approfondire.
E se prima non era facile scrivere libri…beh, non lo è nemmeno oggi, in realtà. Ma, mentre non esiste più solo il libro dello scrittore, esistono mille altri autori che non sono scrittori. Oggi si scrive e pubblica il proprio libro tramite self-publishing, si può essere editori di se stessi, l’editoria è in un certo senso diventata più democratica.
Ma allora si può scrivere un libro se non si è scrittori?
Dipende. Il mestiere dello scrittore è, appunto, scrivere. Vive di quello, scrive libri su libri. Si dedica all’attività letteraria, compone e scrive opere con intento artistico. Teoricamente è anche molto letto e questo lo rende autorevole e legittimato a ricoprire quel ruolo agli occhi della società intera. Scrivere è una vera professione. Non ci si può di certo improvvisare scrittori.
È anche vero che per scrivere un libro non devi necessariamente essere uno scrittore e scrivere non deve essere necessariamente la tua professione. Puoi anche scrivere un solo libro, puoi scrivere anche se non sei esattamente uno scrittore.
Quindi alla domanda…
‘Se scrivo un libro divento automaticamente scrittore?’
ti rispondo di no.
C’è un MA. Anche se non sei uno scrittore puoi essere autore del tuo libro. Qualcuno pensa in realtà che davvero scrivendo un libro si diventi scrittori per sempre. Io non direi. Però se scrivi un libro, sicuramente la tua autorevolezza aumenta. Sicuramente aumenta la stima nei tuoi confronti da parte di chi ti legge, sempre se il libro è scritto bene.
Troppo spesso, infatti, capita di leggere libri scritti male, con un sacco di errori. “L’importante è il messaggio”, dicono. Ok, il messaggio sarà pure importante ma se non è scritto bene, potrebbe non arrivare a destinazione, non essere decodificato nel modo giusto. E sarebbe un peccato.
Un libro scorrevole, scritto bene, senza errori o refusi, è tutt’altra cosa. Se vuoi scrivere un libro, non diventerai automaticamente scrittore ma sarai pur sempre l’autore di un prodotto editoriale, che comunica con le parole, che è stato scritto e va letto, che mostra in copertina il tuo nome.
Il tuo libro è il tuo bigliettino da visita quindi conviene scriverlo bene
Scrittori o autori, insomma? Sii ciò che vuoi essere ma cerca di fare i conti con la realtà, cerca di essere più realista possibile.
Sei pronto a scrivere il tuo libro?
Hai le competenze, il tempo, la voglia? Bene, se vuoi farlo, fallo bene. Tutto il tempo e l’impegno messi per questo ti torneranno poi, quando il libro sarà venduto, letto e apprezzato da tutti i tuoi lettori. Qualcuno ti chiamerà anche scrittore e, se vuoi, prenditi il complimento. Ma scrivere è la tua professione? Se non lo è, ufficialmente possiamo affermare che non sei uno scrittore. Continua a fare il lavoro che fai e usa il tuo libro per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli che già si sono rivolti a te. Prepara questo utilissimo bigliettino da visita. Sii autore e protagonista della tua vita, della tua azienda, della tua storia. Che ti chiamino scrittore o no.
Ma puoi essere autore del tuo libro anche se ti affidi ad una ghostwriter. Lo sapevi? La storia, la vita, l’azienda restano tue, così come il nome in copertina e i diritti d’autore. La ghostwriter ti aiuta a mettere in ordine le idee, ti corregge le bozze, ti dà una mano a realizzare il tuo importante obiettivo: scrivere il tuo libro.