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Sei depresso? Ti senti solo? Colpa dei social media

Ebbene si! Pare sia proprio colpa dell’intenso utilizzo di Facebook, Instagram e Snapchat! Una volta ci si rattristava per l’erba del vicino che era sempre più verde, adesso ci si deprime perché il profilo dell’amico è sempre più ricco…di like.
A metterci in guardia è l’Università della Pennsylvania, a Filadelfia, che ha condotto uno studio su 143 studenti universitari tra i 18 e i 22 anni i quali, dopo tre settimane di un sensibilmente ridotto uso di questi tre social, sono risultati essere molto meno stressati e meno ansiosi. Si è notato in loro una importante diminuzione di sintomi relativi all’ansia, alla paura, alla depressione. Paura di essere isolati. Senza sapere che invece è proprio quell’ansia a rendere ansiosi e depressi.
Melissa G. Hunt, primo autore dello studio, spiega che “quando si osservano le vite degli altri, soprattutto su Instagram, è facile concludere che siano più interessanti o migliori della propria”, ma aggiunge anche che non per questo “chiaro collegamento causale” tra social e depressione si deve smettere del tutto di socializzare virtualmente. Basta ridurne la fruizione ad un massimo di 30 minuti al giorno.
Che paradosso, eh!? Più ti connetti a Facebook, Instagram e Snapchat, nati per connettere appunto, e più ti disconnetti da te stesso. Eppure i social dovrebbero far socializzare non solo virtualmente! Ecco, a volte succede e a volte no, ma dipende sempre da noi. È vero che lo studio è stato condotto su dei ragazzi e non è detto che i suoi risultati valgano anche su altre fasce d’età ma è anche vero che il meccanismo è sempre quello, il gioco mentale è sempre quello e i risultati, se non sono gli stessi, poco ci manca.
Non è la prima volta che social media e depressione vengono posti in stretta relazione ma questo pare sia il primo studio a provare il nesso causa-effetto, cioè che la causa di ansia e depressione sia proprio l’elevata esposizione a questi social network.
Forse finiremo tutti chiusi in una stanza fedeli solo alla nostra connessione pseudo-social ma siamo ancora in tempo a scegliere, magari un bel caffè al bar con un amico, non virtuale ma in carne e ossa. Chissà che non ci dia la piacevole possibilità di ricordare com’è guardarci negli occhi, parlare e chiacchierare senza dover passare per una tastiera.
Donatella Briganti

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