Ho il piacere di proporvi la prima di una serie di interviste che sto realizzando con le socie del network tutto al femminile, presente in tutto il mondo, che si chiama “Lean In“, che vuol dire “Facciamoci avanti“, nato dal bestseller internazionale di Sheryl Sandberg “Lean In: Women, Work, and the Will to Lead”. L’autrice, imprenditrice, funzionaria statunitense, filantropa, attivista sociale, ex direttrice operativa di Facebook, ha fondato i Lean In Circles proprio con l’intenzione di promuovere la parità di genere. Sheryl nel suo libro racconta di un movimento dal basso di circoli di auto aiuto sul tema dell’empowerment femminile, un movimento che si è rivelato di forte impatto.
Si tratta di un network di professioniste con esperienze consolidate in molteplici ambiti di business, unite dalla volontà di promuovere, tramite la forza della rete e tramite azioni concrete, una cultura di genere attenta alla parità, sia nella vita personale che in quella professionale, e di sostenere lo sviluppo delle competenze.
Ho conosciuto circa 15 anni fa, quando ne scrissi per la prima volta, Lean In e Laura Dell’Aquila, fondatrice di Lean In Rome, primo Lean In Circle in Italia, e poi fondatrice e presidente del Lean In Network Italy (Rome), una rete di Circle presente in tutto il nostro Paese. Adesso, da socia e promotrice di questa importante realtà, sono felice di dar voce alle socie che scelgono di raccontarsi, di parlare del proprio lavoro, degli ostacoli incontrati e di come una rete di donne come Lean In può aiutare a superare i periodi difficili e raggiungere i più importanti obiettivi. Perché questo vuol dire fare rete, informare, comunicare, interagire, crescere e far crescere quella consapevolzza indispensabile a rendere questo mondo migliore. Crediamo questa sia una preziosa opportunità di condivisione e di ispirazione. Un format con poche e apparentemente semplici domande, che però aprono le porte della mente, del cuore, dei ricordi e dei progetti.
Ed ecco a voi, quindi, l’intervista a Cinzia Fiore.
Intervista a Cinzia Fiore, socia Lean In Rome Circle
“Qualunque cosa io faccia porto sempre con me le relazioni che ho vissuto e che vivo. E anche chi sono io, lo porto sempre con me”.
Cinzia, raccontami della tua attività lavorativa e di un progetto del quale sei particolarmente soddisfatta.
Rivesto un ruolo da consulente dipendente in una grande società da oltre due anni. Prima ero una libera professionista. Mi soddisfa esplorare questo cambiamento, giorno dopo giorno, anche se all’inizio non è stato facile.
Quali sono i principali ostacoli che hai incontrato come donna nel tuo progresso di carriera o nello sviluppo di un tuo progetto? Cosa ti ha permesso di superare queste difficoltà?
La decisione di cambiare è stata dettata dalla voglia di tornare a collaborare con un team strutturato. Mi mancava il senso di appartenenza a una squadra. Inoltre, avere una figlia piccola mi aveva resa più sensibile all’incertezza costante che caratterizza il lavoro indipendente e al bisogno di conciliare vita personale e professionale.
Un desiderio di cambiamento che rifletteva il momento della mia vita. Sentivo il bisogno di esplorare altre terre, munita di una valigia piena di esperienza, competenze e passione per il mio lavoro.
Guardando indietro, ho capito che le difficoltà possono rappresentare una piattaforma di cambiamento. Ho imparato a distinguere cosa dipende da me e cosa va accettato come parte del contesto. Quando la mia identità professionale era scossa, non avevo dubbi su chi fossi come persona. Da lì sono sempre ripartita, con la certezza che il mio lavoro lo sapevo fare, e bene. Il senso di responsabilità e gli standard elevati che mi porto dentro sono sempre stati la mia ancora.
Alle giovani donne (e anche agli uomini) che affrontano nuove esperienze lavorative, consiglio di informarsi sulle dinamiche aziendali e sui percorsi di carriera a lungo termine. Alle donne (e agli uomini) che si muovono in un nuovo ambiente di lavoro consiglio di dare spazio alla propria intelligenza emotiva per dare un senso alle nuove situazioni, comportamenti, scelte. Sarebbe facile andare via alle prime difficoltà: la vera sfida è restare e imparare a navigare.
Dietro il curriculum e le ore di lavoro c’è un terreno fertile, fatto di connessioni autentiche che vanno oltre i progetti su cui si lavora, spalla a spalla, giorno dopo giorno.
Le lunghe ore di riunioni dietro uno schermo ci rendono piatti, ci restringono in qualche manciata di pixel. Ma noi in realtà siamo altro: siamo multidimensionali, siamo persone che portano in dote storie, successi e momenti difficili, hobby e passioni. Così ho cominciato a cercare le persone dietro i colleghi, i nomi dietro i cognomi. Sono partita dalle donne. A una collega, mamma come me, un giorno ho regalato un libro sulla leadership e una poesia “Consigli per una donna forte” di Gioconda Belli, una poetessa che canta l’emancipazione e la forza delle donne.
Che impatto ha avuto nella tua vita l’appartenenza ad una rete femminile come Lean In? Quanto questo “fare rete” può aiutare a superare gli ostacoli e trovare soluzioni?
Le reti femminili sono state la mia salvezza durante i cambiamenti. A loro sono legata a doppio filo, un legame che mi ha restituito quel senso di appartenenza, valore, reciprocità quando non lo percepivo attorno a me. Il circolo Lean In Rome, la community degli Alumni Bocconi e la rete PWN sono state molto più che semplici connessioni professionali. Sono stati i luoghi dove mai mi sono sentita diversa, dove le mie sfide non sono solo mie, ma condivise con altre donne che, come me, si trovano a fare scelte faticose, scelte che sembrano chiamarci a camminare come equilibriste su una corda sempre tesa tra vita personale e lavoro.
Questi network mi hanno dato forza quando mi sentivo fuori posto, quando i contesti tradizionali sembravano non voler riconoscere il mio valore. Sono stati lo spazio sicuro dove la connessione umana viene prima di quella professionale. Con una bambina piccola non è sempre facile restituire ciò che ricevo, e ancora una volta torna prepotente il tema del supporto alle donne che lavorano. Ma questa è un’altra storia. Ciò che non posso ignorare è il bisogno di parlarne, almeno. Fare rete, costruire comunità in città complesse e sfidanti come Roma è un dovere che va oltre il successo personale. È una chiamata collettiva, un impegno che si prende chi ha compreso quanto valga il supporto reciproco.
È sempre una questione di cultura. E la cultura, quella vera, non si costruisce in un giorno. Cresce, evolve, è un processo continuo che richiede visione e costanza. E in questo processo di crescita, io voglio continuare a sentirmi una parte utile.
Per concludere
La storia di Cinzia ci trasmette un messaggio: dietro le professioni, i progetti, i luoghi di lavoro ci sono sempre le persone. Ed è grazie a quelle che si instaurano quelle relazioni che arricchiscono e permettono una continua crescita, personale e professionale.
Per maggiori informazioni sulle nostre attività, vi invitiamo a contattare il Lean In Circle più vicino.
Consigli per una donna forte
Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione,
l’erudizione delle tue fantasie.
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello,
circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
È necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.
(Gioconda Belli)